Il discorso del Sindaco Barletta per il 77° Anniversario della Liberazione d’Italia
È il mio quinto 25 Aprile, ed è certamente diverso.
Nei discorsi di questi anni, mi sono chiesto come si potesse attualizzare e contestualizzare il messaggio di questa ricorrenza, così lontana nel tempo. In altre parole: cosa ci lascia questa giornata, oggi che il Fascismo non è una minaccia?
Negli anni, ho fatto appello ai principi dei Partigiani, trovando in essi patriottismo e più in generale valori educativi, formativi.
Ho rimarcato la necessità di salvaguardare, tramandare e tutelare una preziosa eredità, che è anche identità, ora che, per ragioni di età, i testimoni di quelle epoche ci stanno via via lasciando. In tal senso, apprezzo particolarmente il percorso a sfondo artistico e culturale che stiamo portando avanti con A.N.P.I. Garbagnate, o i progetti per tramandare storia e memoria.
Ho trovato parallelismi tra il coraggio dei nostri nonni e quello del personale sanitario e delle Forze dell’Ordine, e su questo tema torno tra poco.
Quest’anno però un conflitto in atto c’è. E allora la prospettiva cambia. Certo mai avrei pensato di pronunciare un discorso con un simile scenario. Sono e siamo tutti sbigottiti.
Le ripercussioni del conflitto russo-ucraino si sentono e si faranno sentire nei mesi a venire, su diversi piani, in primis sociale ed economico.
Come ci si prepara ad un evento che molti di noi non hanno fortunatamente mai vissuto?
Ecco che le risposte arrivano da questa giornata.
Innanzitutto, perché nel rievocare quel conflitto, con i suoi eroi, inevitabilmente riesumiamo anche gli orrori della guerra.
E quindi, con forza, abbiamo il dovere di condannare una volta di più, senza “se” e senza “ma”, sia il conflitto armato come soluzione, sia ogni forma di totalitarismo. Mai come ora capiamo l’importanza della Pace e della Democrazia, quanto sia doveroso non darle per scontate ma invece combattere per esse, creando le basi perché possano fiorire e mantenersi.
In secondo luogo, i valori del 25 Aprile sono anche quelli della solidarietà, dell’altruismo, del coraggio e della compattezza: so che faremo fronte unito per accogliere i profughi e portare aiuti umanitari, trovando al tempo stesso il giusto equilibrio con le necessità locali, con la situazione di molti Garbagnatesi, provati a loro volta da due anni di pandemia.
Da una parte, la nostra Città si è subito mobilitata, e ancora una volta ha dimostrato il proprio grande cuore: ne vado fiero! Dall’altra parte, la rodata rete con la Caritas cittadina e gli enti del Terzo Settore ci darà le soluzioni più opportune: abbiamo sviluppato tanti utili ed efficaci progetti insieme e continueremo a farlo.
Concludo con un passaggio proprio sul Covid.
La celebrazione di quest’anno è diversa anche perché si svolge in una modalità quasi “normale”.
Se ciò è possibile, se possiamo guardare con ottimismo al futuro, dopo due anni di tensioni e di restrizioni, lo dobbiamo al Personale Sanitario e alle Forze dell’Ordine, verso i quali la nostra riconoscenza, la nostra ammirazione, la nostra stima non saranno mai abbastanza. Siamo fortunati a poter contare su persone dotate di una caratura morale così elevata!
Qualche settimana fa ho avuto l’onore di premiarle in Aula Consiliare, un luogo dall’alto valore simbolico, e li ho definiti degli Eroi, dei moderni Patrioti. Con i dovuti distinguo, il senso civico, il coraggio, lo spirito di sacrificio messi in campo da loro in questi due anni, ricordano quelli dei nostri nonni in trincea.
Perché il bello dei valori è proprio questo: sono trasversali, superano epoche, non conoscono confini. E sono una inesauribile, meravigliosa, emozionante fonte di ispirazione.
Grazie a tutti – Cittadini, Associazioni, Forze dell’Ordine, la Banda, Autorità – per essere intervenuti alle celebrazioni dell’anniversario della Liberazione d’Italia: è stato bello ed importante esserci, tutti insieme!
Buon 25 Aprile, e viva l’Italia!
Il Sindaco
Dott. Daniele Davide Barletta
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